Descrizione
Attestato almeno fino alla metà del secolo XVII con intitolazione alla SS. Vergine d'Itria, cambiò poi titolazione per assumere quella di Santa Maria degli Angeli.
È stato realizzato attorno alla preesistente chiesa, inglobata con ampliamenti più tardi, in pietra basaltica e calcarea di diversa pezzatura. Il corridoio d’ingresso, coperto da volta a botte, conserva l'antico pavimento in lastroni calcarei.
La planimetria è semplice: il complesso si articola su due piani con piccolo seminterrato ed è composto da due corpi di fabbrica rettangolari che si intersecano a formare un Tau. Ciascuno presenta un lungo corridoio in cui si aprono le cellette dei religiosi.
Il corridoio d’ingresso corre parallelamente alla chiesa, alla quale è collegato da una porta sul lato sinistro. Sul lato destro si aprono quattro porte (di cui una murata) di accesso alle cellette, tutte coperte da volte a padiglione ribassato. Lo stesso schema si trova nelle 4 cellette dell’altro corpo di fabbrica.
In entrambi piccolissime finestre si aprono verso l’esterno, alcune sono state trasformate in porte. Al secondo corpo di fabbrica è collegato il cosiddetto “refettorio”, alla fine del corridoio, sul lato destro, che, a differenza degli altri due corpi, si articola su tre livelli, di cui uno seminterrato. La sopraelevazione del primo piano, nel corpo laterale, presenta materiali e rifiniture più poveri rispetto a quello principale affiancato alla chiesa ed è da riferirsi ad epoca successiva.
Il “refettorio” invece sembra essere precedente al convento e mostra maggiori rifinitura e spessore nelle murature perimetrali i cui angoli sono realizzati in grandi e regolari conci di arenaria. Le cornici del portone e delle finestre sono ben rifiniti ed impreziositi da elementi squadrati realizzati in pietra locale; molto curata è l’apertura della finestra principale, ad arco con ampia e profonda strombatura in pietra.
Negli ultimi anni il complesso è stato acquistato dal Comune e recentemente restaurato.